Podologo: quello che devi sapere per intraprendere questa professione sanitaria

podologo - cosa sapere per intraprendere professione sanitaria

Come diventare podologo

Il podologo è una figura sanitaria sempre più richiesta, ma ancora poco conosciuta nei suoi reali ambiti di intervento. Se sei interessato al mondo della salute e desideri intraprendere un percorso formativo che ti permetta di lavorare in autonomia, in stretta collaborazione con medici e altri specialisti, la podologia potrebbe essere la strada giusta per te.

In questo articolo approfondiremo chi è il podologo, cosa fa, come si diventa tale e quali patologie tratta. Un’analisi completa per aiutarti a capire se questa professione sanitaria può rappresentare il tuo futuro.

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Chi è il Podologo

Il podologo è un professionista sanitario laureato, specializzato nella prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie del piede.
La sua attività si colloca tra la medicina e la riabilitazione, e ha un ruolo fondamentale nel migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Non va confuso con altre figure professionali come l’ortopedico o il fisioterapista. Il podologo si occupa esclusivamente della salute del piede, adottando un approccio clinico e terapeutico specifico. È autorizzato a svolgere interventi diretti sul piede, anche con strumenti invasivi (come lame e frese), sempre nel rispetto delle competenze stabilite dalla normativa vigente.

Cosa può curare il podologo

Il podologo tratta un ampio spettro di malattie e anomalie che colpiscono i piedi, sia di natura dermatologica che biomeccanica. Può intervenire in caso di calli, verruche, unghie incarnite, ispessimenti cutanei e infezioni fungine. Ma il suo campo d’azione si estende anche ai problemi di deambulazione, alle disfunzioni dell’appoggio plantare e alle alterazioni strutturali delle dita, come l’alluce valgo o le dita a martello.

Collabora spesso con altri professionisti sanitari (medici di base, ortopedici, diabetologi), soprattutto in caso di patologie complesse come il piede diabetico. In questi casi, la sua figura è cruciale per la prevenzione delle ulcere e delle infezioni.

La professione sanitaria del Medico specializzato in podologia

È importante chiarire che il podologo non è un medico, ma un professionista sanitario abilitato alla diagnosi podologica.
Tuttavia, in alcuni paesi esteri esiste la figura del “podiatra”, un medico specializzato in podologia. In Italia, invece, la formazione podologica segue un percorso universitario specifico, triennale, che consente di ottenere il titolo di laurea in Podologia.

La collaborazione tra il podologo e il medico è spesso stretta.
In contesti clinici, ad esempio, il podologo può fornire valutazioni e trattamenti mirati che facilitano la diagnosi medica, oppure seguire il paziente nel percorso riabilitativo dopo un intervento ortopedico.

Come diventare podologo

Se ti stai chiedendo come diventare podologo, sappi che si tratta di una professione regolamentata. Per esercitare, è necessario conseguire una laurea triennale in Podologia (classe L/SNT/2 – Professioni Sanitarie della Riabilitazione), che si può ottenere presso diverse università italiane.

Il corso di studi prevede sia una solida preparazione teorica in ambito medico e scientifico, sia numerose ore di tirocinio pratico, svolto presso strutture sanitarie accreditate. Questo approccio formativo ti permette di sviluppare competenze operative fin dal primo anno.

Una volta laureato, puoi iscriverti all’Albo dei Podologi presso la Federazione Nazionale degli Ordini TSRM-PSTRP, e iniziare a esercitare la professione in autonomia o all’interno di strutture pubbliche e private.

Cosa fa il Podologo

Nella pratica quotidiana, il podologo esegue valutazioni cliniche del piede, individua eventuali anomalie e propone il trattamento più idoneo.
L’attività può includere la realizzazione di plantari ortopedici personalizzati, l’esecuzione di trattamenti dermatologici, la cura di unghie patologiche e la rieducazione funzionale del passo.

Il podologo svolge anche un’importante funzione educativa, insegnando ai pazienti (in particolare quelli affetti da diabete o patologie croniche) come prendersi cura dei propri piedi per evitare complicanze.

In ambito sportivo, inoltre, il podologo è coinvolto nell’analisi del gesto atletico e nella prevenzione degli infortuni, attraverso lo studio della postura e l’adozione di ortesi plantari.

Il ruolo del Podologo

Il ruolo del podologo è quello di prendersi cura dei piedi sotto ogni aspetto, assicurando il benessere funzionale e strutturale di una parte del corpo spesso trascurata, ma essenziale per la mobilità e l’equilibrio.

In età pediatrica, può individuare precocemente difetti dell’appoggio plantare e suggerire interventi correttivi. Nell’adulto, accompagna il paziente nella gestione di problematiche croniche o acute. Nell’anziano, lavora per ridurre il rischio di cadute e migliorare la qualità della vita.

Il podologo si configura dunque come un professionista di riferimento in tutte le fasi della vita, capace di prevenire e curare un’ampia gamma di disturbi che compromettono il cammino e l’autonomia personale.

Competenze del Podologo

Tra le competenze principali del podologo troviamo:

  • Valutazione clinica del piede
  • Conoscenza delle patologie dermatologiche, biomeccaniche e neurologiche
  • Capacità di realizzare e adattare plantari ortopedici
  • Abilità nell’eseguire trattamenti dermatologici specifici
  • Educazione sanitaria e prevenzione
  • Collaborazione multidisciplinare con altri operatori sanitari

A queste si aggiunge la capacità di instaurare un rapporto empatico con il paziente, ascoltarne le esigenze e guidarlo verso una migliore cura di sé.

Malattie e anomalie che colpiscono i piedi

I piedi possono essere soggetti a numerose problematiche. Alcune di esse sono legate a malformazioni congenite, altre a cause traumatiche o degenerative. Le malattie e anomalie che colpiscono i piedi includono:

  • Ipercheratosi (calli e duroni)

  • Unghie incarnite o micotiche

  • Verruche plantari

  • Piede piatto o cavo

  • Alluce valgo

  • Dita a martello

  • Piede diabetico

  • Metatarsalgia

  • Fascite plantare

Il podologo è in grado di riconoscere precocemente questi disturbi e proporre un trattamento adeguato, evitando complicazioni e migliorando la qualità della vita del paziente.

Patologie dei piedi

Quando si parla di patologie dei piedi, è importante ricordare che molte di esse sono la spia di problematiche più ampie. Ad esempio, il piede diabetico non è solo una questione locale, ma il risultato di una patologia sistemica che coinvolge circolazione e sistema nervoso.

Le deformità articolari possono indicare malattie reumatiche, mentre un’alterata distribuzione del carico plantare può segnalare problemi posturali o muscolari. Anche disturbi vascolari, come l’insufficienza venosa, si manifestano spesso a livello dei piedi.

Il podologo, quindi, non si limita a curare i sintomi visibili, ma adotta una visione clinica globale per individuare le cause profonde del problema.

Trattamenti dermatologici

Tra gli interventi più frequenti eseguiti dal podologo rientrano i trattamenti dermatologici del piede. Questi includono:

  • Rimozione di calli e duroni con strumenti professionali

  • Trattamento delle verruche con tecniche crioterapiche o chimiche

  • Gestione delle unghie incarnite o ispessite

  • Cura di micosi e infezioni batteriche cutanee

Tutti questi trattamenti sono eseguiti nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie, con strumenti sterilizzati e ambienti sicuri. Il podologo è anche in grado di riconoscere eventuali segnali di allarme (come lesioni sospette o ulcere) e indirizzare tempestivamente il paziente verso ulteriori accertamenti.

Plantari ortopedici

Una delle competenze distintive del podologo è la realizzazione di plantari ortopedici su misura. Si tratta di dispositivi medici personalizzati, progettati per correggere l’appoggio del piede, migliorare la postura e ridurre il dolore durante la camminata.

I plantari possono essere realizzati dopo un’accurata analisi del passo, mediante esami baropodometrici e valutazioni cliniche. Sono utilizzati in numerosi contesti: dallo sport alla prevenzione delle cadute nell’anziano, fino alla gestione delle deformità nei bambini.

Un plantare ben realizzato può fare la differenza nel migliorare l’efficienza del cammino, alleviare il dolore e prevenire ulteriori danni articolari.

Conclusione

Scegliere di diventare podologo vuol dire davvero investire in una professione sanitaria altamente specializzata, che offre ampie possibilità di occupazione e una grande soddisfazione personale. Si tratta di un percorso impegnativo ma ricco di stimoli, che ti permetterà di lavorare a stretto contatto con i pazienti e contribuire concretamente al loro benessere.

Ora che conosci meglio cosa fa il podologo, le patologie che tratta, i trattamenti dermatologici che esegue e l’importanza dei plantari ortopedici, puoi valutare se questa è la strada giusta per te. La podologia è un campo in crescita, dove competenza, sensibilità clinica e aggiornamento continuo fanno la differenza.

Se ti appassiona la medicina applicata alla biomeccanica e desideri intraprendere un ruolo attivo nella salute delle persone, la carriera di podologo potrebbe rappresentare il tuo futuro professionale ideale.

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