Migliori università al mondo: classifica QS 2026
É di recente pubblicazione, la classifica delle migliori università al mondo 2026 stilata da Quacquarelli Symonds (QS), analista globale della formazione universitaria.
Scopriamo insieme chi si trova al vertice della classifica mondiale!
Quali sono le migliori università al mondo del 2026
Di recente, è stata pubblicata la celebre QS World University Rankings 2026, la classifica riconosciuta come la più importante delle migliori università del mondo, Italia compresa.
Quest’anno essa comprende oltre 1500 università dislocate in tutto il mondo in 105 sistemi di istruzione superiore.
Gli Stati Uniti sono il Paese più rappresentato, con 192 istituti classificati, seguiti dal Regno Unito con 90 e dalla Cina continentale con 72. Ben 43 atenei italiani sono riusciti a conquistare un posto tra i primi 1.501, tra cui il Politecnico di Milano tra i primi 100.
Nello specifico, i primi 10 posti sono stati attribuiti a:
- Massachusetts Institute of Technology (MIT), Stati Uniti;
- Imperial College di Londra, Regno Unito;
- Università di Stanford, Stati Uniti;
- Università di Oxford, Regno Unito;
- Università di Harvard, Stati Uniti;
- Università di Cambridge, Regno Unito;
- ETH Zurigo (Politecnico federale di Zurigo), Svizzera;
- Università Nazionale di Singapore (NUS), Singapore;
- University College London (UCL), Regno Unito;
- California Institute of Technology (Caltech), Stati Uniti.
Come è evidente, al 1° posto della classifica c’è per il 14° anno consecutivo il MIT di Boston, che si conferma il miglior ateneo a livello globale. L’Imperial College di Londra si riconferma al 2° posto, mentre l’Università di Stanford per la prima volta guadagna il terzo posto sul podio.
Classifica QS 2026: l’eccellenza in Italia
Secondo la classifica QS 2026, tra le migliori università al mondo ce ne sono anche molto dislocate in Italia. Sono infatti ben 43 le sedi tra le prime 1.501, nello specifico:
- Politecnico di Milano (98);
- Università di Roma “La Sapienza” (128);
- Alma Mater Studiorum – Università di Bologna (138);
- Università di Padova (233);
- Politecnico di Torino (242);
- Università degli Studi di Milano (276);
- Pisa (343);
- Tor Vergata (355);
- Federico II di Napoli (379);
- Firenze (404);
- Università degli Studi di Torino (408);
- Cattolica del Sacro Cuore di Milano (409);
- Pavia (423);
- San Raffaele (461);
- Trento (485);
- Genova (530);
- Milano-Bicocca (542);
- Siena (607);
- Università Libera Università di Bolzano (643);
- Brescia (650);
- Ca’ Foscari di Venezia (660);
- Messina (741);
- Trieste (751);
- Politecnico di Bari (801);
- Politecnico delle Marche (850);
- Bari Aldo Moro (801–850);
- Modena e Reggio Emilia (801–850);
- Palermo (801–850);
- Salerno (801–850);
- Perugia (851–900);
- Catania (851–900);
- Tuscia (851–900);
- Verona (901–950);
- Roma Tre (951–1000);
- Ferrara (951–1000);
- Calabria (1001–1200);
- G. d’Annunzio di Chieti–Pescara (1001–1200);
- Napoli Parthenope (1001–1200);
- Parma (1001–1200);
- Udine (1001–1200);
- Salento (1201–1400);
- Urbino Carlo Bo (1401+);
- Bergamo (1401+).
Il caso Politecnico e i criteri di valutazione
Per la prima volta, il Politecnico di Milano è riuscito a classificarsi nella classifica QS 2026 delle migliori università al mondo tra i primi 100.
Nello specifico, l’ateneo lombardo ha conquistato il 98° posto a livello globale, il miglior piazzamento mai raggiunto da un’università italiana nella storia della classifica.
In particolare, il Politecnico di Milano si è distinto in modo significativo nelle discipline tecniche, entrando nella top 10 globale per architettura e design e nella top 20 per ingegneria meccanica, civile e tecnologica.
Il risultato storico raggiunto nella 22° edizione della classifica QS è stato frutto di miglioramenti significativi in indicatori chiave valutati dal ranking QS quali:
- reputazione accademica;
- reputazione tra i datori di lavoro;
- percentuale di docenti internazionali;
- percentuale di studenti internazionali;
- rapporto docenti/studenti;
- citazioni per docente, indicatori dell’impatto della ricerca scientifica.
Le università, infatti, vengono valutate in virtù dei parametri appena citati e, in aggiunta:
- performance raggiunte;
- distribuzione di pubblicazioni accademiche;
- sostenibilità;
- servizi;
- collaborazioni internazionali;
- risultati occupazionali;
- rete di ricerca.
Il punteggio totale viene poi calcolato sommando la performance di ogni ateneo. Ad ogni modo, il ranking non valuta solo la qualità della didattica ma anche quanto essa è attrattiva a livello globale.
Migliori università al mondo: la correlazione con il mondo del lavoro
Il QS World University Rankings, per stilare la classifica 2026delle migliori università al mondo ha preso in considerazione ben 1.501 istituzioni dislocate in 105 località e Paesi di tutto il mondo differenti.
Inoltre, l’analisi è stata fatta in modo estremamente approfondito, considerando 17,5 milioni di documenti accademici e le opinioni di 240.000 docenti e datori di lavoro accademici.
Oltre ai parametri ufficiali a fare la differenza, soprattutto nell’analisi dei master e delle scuole di business, è stata anche la retribuzione media degli ex studenti una volta laureati in un determinato percorso.
Ad oggi, infatti, l’analisi del mondo del lavoro non può considerarsi come staccato dal piano di specializzazione.
Ed è proprio rispetto al mondo del lavoro che, in suolo italiano, è stata pubblicata di recente un’altra classifica. Si tratta della classifica Best Workplaces, che esce una volta all’anno con lo scopo di valutare i migliori posti di lavoro in Italia.
Come è evidente, la correlazione l’aspetto della formazione e quella del mondo di lavoro, è molto forte ed importante affinché, la reputazione e il ranking degli atenei italiani possa salire nei prossimi anni nella classifica internazionale. Allo stesso modo, occorre proporre un’offerta formativa sempre più inclusiva, internazionale e innovativa e in apertura verso l’estero.