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Anatomia del corpo umano: il linguaggio scientifico del corpo

anatomia del corpo umano

Lo studio dell'anatomia del corpo umano

Il nostro organismo si può facilmente paragonare a un macchinario. Al suo che all’interno ha diversi meccanismi che interagiscono fra di loro per consentirne il funzionamento, in cui ogni piccolo componente può fare la differenza. La sua struttura fisica è l’ambito di studio dell’Anatomia del corpo umano, mentre il sistema di funzionamento della biochimica metabolica. 

Come è importante in un motore conoscere le varie parti per non cambiare quella sbagliata, anche in questa materia è importante utilizzare il lessico scientifico adeguato. In ambito medico usare il termine sbagliato può cambiare tutto, specialmente su una diagnosi. 

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Definizione di organo

L’unità fondamentale degli organismi viventi è rappresentata dalla cellula, e più cellule della stessa tipologia compongono un tessuto. L’Anatomia del corpo umano però studia gli organi, che sono gruppi di tessuti tra di loro differenti ma organizzati al fine di svolgere una o più funzioni specifiche.

All’interno del nostro organismo ci sono più di 70 organi, a loro volta organizzati all’interno di sistemi e apparati. Per distinguerli però si può anche provare a raggrupparli sulla base della loro struttura, ovvero in organi cavi o pieni. 

Classificazione degli organi per struttura nell’Anatomia del corpo umano

I primi hanno una forma sacciforme (lo stomaco, intestino ecc.) e si compongono di una parete e di un lume, ovvero una cavità interna. La parete di un organo cavo è composta a sua volta da quattro strati: dall’interno verso l’esterno troviamo la tonaca mucosa, la sottomucosa, la muscolare e l’avventizia/sierosa.  

La prima si compone di tessuto epiteliale con funzione secernente o assorbente, mentre la sottomucosa è di connettivo lasso, ricca di vasi sanguigni e innervata. Lo strato della tonaca muscolare si compone di due strati di muscolo liscio con orientamento diverso (uno circolare e uno longitudinale). Infine la tonaca più esterna è di tessuto connettivo denso. 

Nell’Anatomia del corpo umano invece gli organi pieni ovvero privi di lume sono composti da due parti principali, che sono lo stroma e il parenchima. Il primo rappresenta le diramazioni del connettivo fibroso che forma il rivestimento esterno del corpo, chiamato capsula. 

Dalla capsula si dipartono dei setti di connettivo stromale che formano l’impalcatura dell’organo, dividendolo in lobi o lobuli. La parte funzionale dell’organo invece consiste nel parenchima e può prevedere diversi tessuti, dall’epiteliale secernente al nervoso.

Gli organi interni

Dopo aver esaminato la loro struttura possiamo suddividere gli organi in base al fatto che siano visibili o no osservando un individuo. Tutti quelli che non sono evidenti a livello esterno sono considerati interni, che costituiscono la percentuale maggiore. 

Possiamo nominare il cervello, il cuore, i polmoni, i reni e naturalmente i muscoli. Tuttavia esistono anche alcuni organi che sono in parte visibili a un osservatore esterno e in parte celati all’interno del corpo quindi risultano una via di mezzo. 

Gli organi di senso sono un esempio perfetto perché pensando all’orecchio il padiglione auricolare è visibile ma la catena degli ossicini (martello, incudine, staffa) e il timpano no. Lo stesso vale per gli occhi, di cui possiamo vedere solo la parte anteriore del bulbo oculare. 

Quali sono gli organi esterni

Studiando l’Anatomia del corpo umano possiamo definire in questo modo pochi elementi. Prima di tutto la pelle, dato che ricopre per intero il nostro organismo, oltre agli organi evidenti sul nostro viso come il naso, le labbra e le parti visibili dell’occhio.
Sono per la precisioni la sclera, la pupilla e l’iride. Inoltre troviamo i padiglioni auricolari a lato della testa.
 
I genitali maschili essendo evidenti all’esterno del corpo rientrano a loro volta fra gli organi esterni. Lo stesso vale per la porzione visibile dell’apparato genitale femminile, cioè la vulva, l’apertura vaginale e il clitoride. In entrambi i sessi possiamo contare fra gli organi esterni anche l’apertura esterna del retto, ossia l’ano.
 

Differenze fra apparati e sistemi nell’Anatomia del corpo umano

Capita spesso di usare questi due termini come sinonimi, ma di fatto hanno un significato diverso che non li rende intercambiabili.
 
Partiamo dalla definizione scientifica di apparato. Si tratta di insieme di organi di diversa tipologia e formati da tessuti differenti che svolgono ciascuno una funzione specifica, ma insieme concorrono a una funzione comune.

Negli apparati gli organi inoltre si presentano tutti connessi fra di loro, mentre nei sistemi non esiste per forza una continuità. Tuttavia in un sistema per definizione tutti gli organi sono formati dagli stessi tessuti e svolgono la stessa funzione, ma possono agire in modo indipendente fra di loro.

Quali sono gli apparati 

Nello studio dell’Anatomia del corpo umano distinguiamo in tutto sei apparati. Sulla base della definizione sopra citata possiamo affermare con sicurezza di poterne riconoscere tre: digerente, respiratorio e circolatorio. Parliamo infatti di tubo digerente perché esofago, stomaco e intestino sono tutti collegati, così come di vie respiratorie per definire faringe, trachea e bronchi.
 
Vene e arterie formano a loro volta una rete interconnessa dove ogni vaso sanguigno si dirama formano i capillari che a loro volta si riuniscono in vasi più grandi. Dopodiché ci sono anche l’apparato escretore, formato reni, ureteri e vescica, il tegumentario (pelle e ghiandole annesse) e il riproduttore (gonadi, gonodotti e genitali).
 

I sistemi del nostro organismo

Mentre gli apparati sono sei, nell’Anatomia del corpo umano identifichiamo solo quattro sistemi basandoci sempre sulla definizione di prima. Prima di tutto il sistema nervoso, dove abbiamo encefalo e midollo spinale che sono la parte centrale (SNC) e i nervi, che sono invece la porzione periferica (SNP).

Poi ci sono il sistema scheletrico e quello muscolare, dove troviamo in compresenza tessuti diversi. Le ossa dei bambini sono formate per lo più da cartilagine, che durante la crescita si calcifica formando il tessuto osseo. Nel secondo invece troviamo i diversi muscoli, che come sappiamo possono eseguire movimenti diversi e indipendenti fra loro (es. muscoli degli superiori e inferiori).

L’ultimo è il sistema endocrino, formato da ghiandole molto diverse fra di loro. Tra le principali troviamo la tiroide, l’ipofisi, le ghiandole surrenali e parte del pancreas.

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