Cosa significa bilancio energetico
Prima di approfondire come valutarlo e il suo ruolo è importante capire di che cosa si tratti. Per definizione si tratta di un concetto che rimanda alla necessità di trovare un equilibrio, che per mantenere in salute il nostro organismo è fondamentale.
Il bilancio energetico corrisponde per la precisione alla differenza fra l’energia che introduciamo nel nostro corpo e quella che riusciamo a consumare. La prima deriva dall’alimentazione mentre la seconda è dovuta alle reazioni fisiologiche e allo sforzo fisico. Le domande su questo tema non mancano nelle prove universitarie.
L’energia consumata dal corpo
Per capire quante calorie dobbiamo introdurre nel corpo abbiamo bisogno di sapere quanta energia è necessaria al nostro organismo. Nel bilancio energetico la prima cosa da considerare è la spesa energetica richiesta dal metabolismo basale, ossia l’energia che consuma un corpo in stato di riposo. Anche stando a letto tutto il giorno infatti dobbiamo bruciare calorie per restare in vita.
Prima di tutto dobbiamo considerare l’attività del muscolo cardiaco e del sistema cardiocircolatorio in generale oltre a quella dei muscoli respiratori. Dopodiché ci serve produrre calore per la termoregolazione del corpo, che deve restare in un range compreso fra i 35,2°C e i 36,9°C.
Nel consumo calorico da considerare nel bilancio energetico bisogna considerare anche la termogenesi indotta dalla dieta (TID), detta anche effetto termico del cibo. Infatti le reazioni metaboliche che il nostro corpo sfrutta per digerire e assimilare i nutrienti richiede un certo dispendio energetico. A seconda dei nutrienti da assimilare questo cambia: le proteine per esempio danno lo stimolo termogenico maggiore.
Bisogna infine considerare l’attività fisica che si svolge. Questa si può classificare come leggera, moderata o intensa e dipende dalla professione che si svolge o dal tempo dedicato allo sport.
Il bilancio energetico positivo e negativo
Per avere una condizione di equilibrio in questo ambito bisogna avere una perfetta equivalenza fra le entrate e le uscite energetiche del nostro organismo. In sintesi l’apporto alimentare compensa perfettamente senza eccedere né andare in difetto rispetto alle calorie che il nostro corpo brucia. Una situazione auspicabile dato che consente di mantenere stabile il peso corporeo.
Se però si osserva un apporto calorico giornaliero che è superiore a quello che è il fabbisogno energetico si parla di bilancio energetico positivo. In questo caso l’aggettivo non è da intendere per forza con l’accezione di “favorevole”, perché il surplus di energia si accumula nell’organismo sotto forma di grasso corporeo.
Viceversa, se il bilancio risulta negativo significa che l’apporto energetico risulta inferiore alle calorie di cui il corpo necessita. Le uscite energetiche dunque superano le entrate e si ha una perdita di peso corporeo. L’energia che non arriva dal cibo l’organismo la attinge dal grasso corporeo o dai muscoli.
Come si calcola il fabbisogno calorico
Per un bilancio energetico in equilibrio abbiamo detto cosa serve considerare. Però calcolare con esattezza quante sono le calorie necessarie a un individuo serve sapere che calcoli fare. Da solo per di più il numero di kcal non basta a elaborare una dieta, ma bisogna bilanciare fra di loro i nutrienti.
Calcolare il fabbisogno energetico per un bambino, un adolescente o un adulto è molto diverso. Il metabolismo basale (MB) che rappresenta da solo i 2/3 del fabbisogno si calcola con una formula che tiene conto dell’età, del peso e del sesso del soggetto.
Si usa un parametro che varia per fascia di età da moltiplicare per i kg di peso corporeo, a cui si somma un valore di correzione sempre stabilito in base all’età. Per esempio per un ragazzo di 18 anni si fa 15,3 x kg di peso + 679, e per una ragazza della stessa età 14,7 x kg di peso + 496.
Il valore di MB che risulta da questo calcolo va moltiplicato per il livello di attività fisica (LAF). Per gli adolescenti si usa come fattore fisso 1,55 per le ragazze e 1,5 per i maschi, mentre per gli adulti il discorso si complica. Anche qui si usano dei fattori elaborati sulla base dell’età, del sesso e dell’intensità dell’attività fisica.
L’influenza dello stile di vita
Chi desidera perdere peso sa di dover agire a livello del bilancio energetico e renderlo negativo. Un approccio efficace è cercare di aumentare il dispendio energetico da parte del corpo iniziando o implementando l’attività fisica che si fa. Perché risulti funzionale allo scopo occorre però che sia costante e non sporadica, altrimenti non ci saranno grosse differenze.
Oltre ad aumentare il dispendio bisogna agire anche sulle entrate energetiche del corpo e quindi regolare l’assunzione di calorie. Conoscere il proprio fabbisogno calorico in primis aiuta a calibrare meglio i propri pasti in termini di kcal senza eccedere. Soprattutto occorre ridurre gli alimenti che portano calorie “vuote”, ovvero sono poveri di vitamine e sali minerali.
Il bilancio energetico del glucosio
Si parte dalla glicolisi, che per ogni molecola di glucosio produce due ATP e due molecole di NADH, un coenzima ossidoriduttivo che entra in gioco successivamente. Dopo la glicolisi in presenza di ossigeno inizia la respirazione cellulare, con la decarbossilazione ossidativa, il ciclo di Krebs e infine la catena di trasporto degli elettroni. Il bilancio energetico totale di queste tre fasi produce 34 ATP per molecola di glucosio.
Quando si svolge attività anaerobica dopo la glicolisi la demolizione del glucosio procede con la fermentazione lattica. Si tratta di una via metabolica importante per il tessuto muscolare che porta a un guadagno di soli 2 ATP e all’accumulo di acido lattico. Una resa energetica così limitata rende chiaro il suo carattere emergenziale, perché il corpo non può sostenerla a lungo.