Cos’è la tangente e come si utilizza in matematica e geometria

Tangente - come si utilizza in matematica e geometria

Il concetto di tangente

Per cominciare partiamo da come si definisce in trigonometria, dove è strettamente legato al concetto di cotangente. Rispettivamente le indichiamo con le formule tan e cotan, seguite dall’ampiezza dell’angolo considerato. Quando abbiamo un angolo α di ampiezza nota in trigonometria possiamo ricavarne i valori seno e coseno, o meglio sen(α) e cos(α). 

Partendo da questi valori possiamo ricavare sia tan(α) e cotan(α), ad esclusione dei casi in cui α valga 90° o 270°. La prima si ottiene eseguendo il rapporto fra sen(α) e cos(α), la seconda dal rapporto inverso, cioè tra coseno e seno di un angolo. 

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La funzione e il suo dominio 

Abbiamo iniziato parlando di come si calcola la tangente di un angolo in trigonometria, un calcolo dove ricaviamo un solo valore. Esiste però anche la funzione trigonometrica omonima, ovvero f(x) = tan(x). Per ricavare i suoi valori come sappiamo dobbiamo ricorrere al rapporto fra sen(x) e cos(x), quindi tan(x) = sen(x)/cos(x). Il dominio della funzione esclude i valori di x pari a π/2 + kπ, in quanto cos(x) risulterebbe uguale a zero. 

Procedendo con l’analisi della funzione possiamo dire che questa risulta dispari, in quanto modificando il segno di x cambia anche quello della funzione stessa. Dunque tan(-x) = -tan(x). Nel grafico osserviamo che assume valori positivi nell’intervallo dove x è compreso fra kπ e π/2 + kπ ( kπ < x < π/2 + kπ) mentre è negativa se  π/2 + kπ < x < (k + 1)π. Il parametro k assume valori interni all’insieme dei numeri relativi.

La funzione tangente interseca l’asse delle ascisse per il valore x = kπ, oltre che a livello dell’origine degli assi (0;0). L’andamento è quello di una funzione periodica con periodo pari a π. Volendola confrontare con la funzione cotangente, sappiamo che sarà la sua reciproca, ovvero cotan(x) = cos(x)/sen(x). Il dominio di cotan(x) escluderà il valori ricavabili da kπ in quanto il valore di sen(x) risulterebbe pari a zero. Anch’essa è una funzione dispari, ovvero cotan(-x) = -cotan(x).

Per quanto riguarda lo studio del segno, questa funzione mostra le stesse variazioni della precedente a livello degli intervalli già descritti. Non interseca l’asse delle ordinate né l’origine, ma incontra l’asse delle ascisse nel punto x = π/2 + kπ. Anch’essa è periodica con periodo pari a π.

I valori della tangente per gli angoli notevoli

Ci sono degli angoli in goniometria per cui occorre memorizzare seno e coseno, senza bisogno di effettuare il calcolo. Di fatto conoscendo entrambi è facile ricavare anche il valore che stiamo trattando. Esamineremo i valori di tan(α) per π/6, π/4, π/3, π/2, π e i loro multipli. 
 
Partiamo dall’angolo di 30° (π/6), per cui sen(π/6) = 1/2 e cos(π/6) = √3/2. Eseguendo il rapporto vediamo che si ottiene 1/√3, ma nei libri lo si scrive nella forma equivalente √3/3 che risulta più facile da ricordare. Per 5/6π, che si trova nel secondo quadrante e ha coseno negativo cambieremo il segno, e avremo tan(5/6π) = -√3/3. Lo stesso varrà per 7/6π, nel terzo quadrante, mentre per 11/6π avremo sia seno che coseno negativo e dunque valore positivo della tangente. 
 
Passando a π/4, che ha valori di seno e coseno pari a √2/2, avremo tan(π/4) = 1. Nel secondo quadrante avremo tan(3/4π) = -1, ma arrivati a 5/4π torneremo ad avere valore positivo (+1) e infine tan(7/4π) = – 1. Arriviamo così all’angolo di 60°, ossia π/3, che ha valori di seno e coseno opposti rispetto a π/3. Abbiamo tan(π/3) = √3, per il suo doppio abbiamo tan(2/3π) = -√3, nel terzo quadrante del piano cartesiano tan(4/3π) = √3 e infine di nuovo valore negativo per l’angolo 5/3π. 
 
Nel caso dell’angolo π/2 e i suoi multipli, per i quali tuttavia non è possibile trovare questo valore perché questi angoli hanno sempre coseno uguale a zero. Infine abbiamo π e di conseguenza 2π, 3π ecc. che hanno sempre tan(kπ) = 0.
 

L’applicazione alla geometria bidimensionale

Abbiamo visto la tangente come funzione, come calcolarla per gli angoli e alcuni dei suoi valori noti. Ma anche quando si studiano il cerchio e la circonferenza troviamo esercizi sulle rette tangenti. In questo caso cerchiamo una linea che tocchi la circonferenza in un unico punto, senza tagliare il cerchio. Quando la retta invece attraversa questa figura e incontra il suo confine in due punti la definiamo secante

Nel momento in cui si hanno una retta nella forma y = mx + q e una circonferenza x2 + y2 + ax + by + c = 0 per capire se ci sia un rapporto di tangenza fra loro occorre metterle a sistema e risolverlo. Otterremo perciò l’equazione x2 + (mx + q)2 + ax + b(mx + q) + c = 0 e potremo ricavare il valore del discriminante, indicato con il simbolo Δ. Nel caso in cui questo risulti inferiore a zero (Δ < 0) non ci sarà condizione di tangenza, mentre se è uguale a zero ci sarà un’unica soluzione sia per x che per y. La retta sarà quindi tangente alla circonferenza nel punto P (x;y). 

Rimane infine il caso in cui il valore di Δ sia superiore a zero (Δ > 0)e perciò l’equazione per risolvere il sistema ammette due soluzioni possibili. Significa che la posizione fra la retta e la circonferenza che stiamo considerando è secante per i due punti P1(x1;y1) e P2(x2;y2).

Un’applicazione pratica della tangente

Finora abbiamo considerato dei casi che suonano astratti  e distanti da quella che è la realtà. Tuttavia possiamo trovare un ambito pratico dove conoscere questo concetto torna utile semplicemente camminando per strada. Parliamo di un tipo di cartello stradale che tutti abbiamo visto almeno una volta andando in collina o in montagna: il triangolo bordato di rosso che riporta la pendenza della strada che stiamo percorrendo. 
 
Sul cartello questa informazione è riportata sotto forma di percentuale (10%, 20% e così via). Questa però rappresenta banalmente il valore della tangente calcolata per l’angolo di inclinazione della strada. Una pendenza del 15% corrisponde quindi a un angolo α per cui si verifichi la condizione tan(α) = 0,15, una del 10% a tan(α) = 0,1. Una pendenza del 100% quindi non sarebbe una parete verticale bensì una discesa o una salita inclinata con un angolo di 45°. 
 

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